Consultare invece il medico se il naso continua ad essere ancora chiuso dopo 3-4 settimane o se la secrezione permane giallo-verdastra o presenta striature di sangue.
Esistono in commercio diversi tipi di decongestionanti, in genere sotto forma di gocce o spray, usati per liberare il naso. Benchè possano dare sollievo, sia pur temporaneo, al disturbo del naso chiuso, si consiglia di ricorrervi con cautela, perchè un uso troppo prolungato di tali prodotti irrita ulteriormente le mucose nasali, peggiorando le infiammazione.
I decongestionanti possono inoltre essere pericolosi se associati ad altre medicine o, in certi soggetti, provocare effetti collaterali quali sonnolenza. Soprattutto per i bambini, i decongestionanti non vanno mai usati se non si è prima consultato il pediatra.
Il modo più semplice per liberare il naso è quello di fare i cosiddetti “suffumigi”, cioè inalazioni di sostanze medicamentose disciolte in acqua bollente. Ne esistono parecchie, generalmente a base di mentolo o di eucaliptolo o di entrambi. Attendendosi alle istruzioni previste, mettere il prodotto in un catino o in un recipiente ad imboccatura larga e versarvi sopra dell'acqua bollente. Dopo aver lasciato diminuire un poco la temperatura, coprirsi la testa con un panno formando una cappa sopra il recipiente ed inalare il vapore che se ne sprigiona. Non inalare mai i vapori di acqua che stia ancora bollendo, perchè una temperatura eccessiva potrebbe danneggiare il setto nasale. Se il soggetto è un bambino, prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare scottature.
Il naso chiuso può essere liberato anche respirando aria molto umida: è quindi a volte utile innalzare il tasso di umidità dell'ambiente usando un vaporizzatore, umidificatore o mettendo sul calorifero un recipiente di acqua fredda.
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