mercoledì 31 agosto 2011

SAN GENNARO


Gennaro nacque nella seconda metà del secolo III, a Benevento o a Napoli (vi è discordanza nelle fonti) e divenne in seguito vescovo di Benevento all'epoca dell'imperatore Diocleziano, all'inizio del secolo IV. Durante le persecuzioni promosse dall'imperatore nel 303, il vescovo Gennaro fu scoperto ed imprigionato, a causa della sua assidua opera di assistenza rivolta ai prigionieri tra i quali vi era in particolare un diacono di nome Sossio. Venne processato e condannato a morte; insieme al diacono fu portato all'anfiteatro di Pozzuoli. Qui i leoni si rifiutarono di sbranarlo, anzi si prostrarono ai suoi piedi. Fu allora gettato in una fornace incandescente dove avrebbe dovuto morire tra atroci tormenti, ma dalla quale uscì miracolosamente indenne. Infine fu decapitato presso la solfatara di Pozzuoli. Una donna cristiana raccolse il suo sangue che conservò in due ampolle, per questa ragione divenute attributo iconografico del santo, mentre i suoi resti furono portati nella catacomba di Capodimonte che da allora si chiamò catacomba di San Gennaro

ESERCIZI GINNICI IN CASA


Fare degli esercizi di ginnastica in casa ha molti vantaggi anche se si perdono gli aspetti positivi della palestra, quali la possibilità di incontrare gente e quella di essere assistiti da un "trainer". L'attivita ginnica fatta in casa, infatti, non comporta spostamenti ed il fatto di essere soggetti ad orari stabiliti; si può stabilire un prgramma di allenamento da svolgere almeno 2 volte a settimana per un minimo di 30 minuti al fine di poter lavorare sui muscoli di tutto il corpo ed in specialmodo su quelli addominali e su quelli delle cosce.
Per allenarsi sui muscoli addominali è necessario come prima cosa stendersi su di un tappetino da yoga con le gambe tese e le braccia tese lungo la testa; l'esercizio consiste nel far contrarre l'addome metre si sollevano le gambe e le braccia fino a farle sfiorare le une con le altre facendo molta attenzione a non alzare la zona lombare. Molto importante è la fase di respirazione espirando durante la contrazione ed inspirando durante il rilassamento, il collo deve essere rilassato al fine di non caricare il peso sulla schiena.
Lo "squot" e gli "affondi" sono due tra gli esercizi più importanti per tonificare le cosce permettendo un lavoro ideale per far lavorare i muscoli. Lo "squot" consiste nello spostare leggermente indietro il bacino mettendo in tensione i muscoli femorali; lentamente piegare le gambe scendendo verso il basso, senza lasciarsi cadere ma mantenendo i muscoli in tensione ed evitando movimenti laterali delle ginocchia, scendere fino a quando le cosce sono parallele al terreno o, se preferite, fino a quando l'articolazione dell'anca si trova alla stessa altezza di quella del ginocchio. Gli "affondi" si eseguono portando in avanti la gamba destra, quindi si piega quella sinistra in modo che il ginocchio arrivi quasi a toccare terra. Occorre fare attenzione a un particolare molto importante: è la gamba rimasta indietro che si piega per prima, non l'altra; quest'ultima arriverà a piegarsi solo di conseguenza. Si ritorna poi nella posizione di partenza spingendo sul tallone della gamba destra (quella avanti). L'esercizio poi si ripete invertendo le gambe.

TOPOLINI D'ALLEVAMENTO


I topolini sono animali affettuosi il cui allevamento non comporta problemi e sono acquistabili in qualsiasi negozio per animali. Un coppia può partorire parecchie volte in un anno e che ciascuna nidata può comprende dai 6 ai 12 piccoli. Senza dubbio sarebbe più saggio comprare due femmine in quanto i maschi da soli litigherebbero.
Se si decide di comprare una coppia, prima che la femmina partorisca, separare il maschio e non riunirlo finchè i piccoli non saranno completamente svezzati (circa un mese).
I topolini vanno tenuti in una gabbia di metallo perchè rosicchiano il legno.
Dare loro la quantità di cibo contentuta in un cucchiaino da tè: pezzi di pane raffermo, mangime per canarini, farina d'avena, verdure verdi e frutta fresca. Ogni tanto gradiscono molto un pò di formaggio grattugiato. Il pane secco va dato nel latte o nell'acqua. Mettere a disposizione acqua fresca due volte alla settimana. Generalmente sporcano sempre nello stesso punto, percio mettere nella gabbia un recipiente di alluminio con sabbia o ghiaietta. Pulirlo ogni 2 o 3 giorni.
Se verranno trattai bene - bianchi, neri, marroni o chiazzati che siano -, potranno vivere per circa 3 anni.

TERREMOTI


Le aree geografiche più soggette ai terremoti sono l'Europa meridonale, l'Asia centrale e sud-orientale, il Giappone e le coste del Pacifico (America del Nord e del Sud). I fenomeni sismici, tuttavia, possono verificarsi inaspettatamente in tutte le località.
Terremoto quando ci si trova in casa. Quando cominciano le scosse, allontanarsi dalle finestre, dai lampadari appesi al soffitto, dagli specchi e dai mobili ingombranti. Spegnere fornelli, stufe o elettrodomestici in funzione, in quanto costituiscono possibili fonti di incendio. Nelle zone urbane è più sicuro restare in casa piuttosto che precipitarsi in strada; se possibile, cercare rifugio sotto una scrivania massiccia, un letto o un tavolo, oppure nel vano di una porta, la cui struttura offrirà maggiore protezione. In un edificio grande, tenersi lontano delle uscite e dagli ascensori.
All'aperto. Allontanarsi da qualsiasi oggetto o struttura elevata che potrebbe rovinare a terra, come edifici, tralicci ed alberi. Se non c'è uno spazio aperto, rifugiarsi nel vano di una porta, ma non in uno scantinato o in altri luoghi sotterranei, che potrebbero crollare con il rischio di restare sepolti sotto le macerie.
In auto. Fermare la vettura ed adagiarsi nel sul pavimento, tenendosi il più bassi possibile. Il terremoto di solito comprende diverse scosse ad intervalli irregolari. Non rimettersi in marcia prima di aver ricevuto un segnale di via libera dalle squadre di soccorso.
Dopo il terremoto. In seguito ad un sisma di notevole entità, informarsi attraverso i mezzi di comunicazione disponibili per sapere cosa fare. Se in casa si avverte odore di gas, chiudere il rubinetto generale del contatore o la chiavetta della bombola, spalancare le finerstre ed uscire immediatamente.
Se possibile, farsi una scorta di acqua potabile, che dovrà essere bollita prima del consumo. Se si sospetta che l'impianto elettrico abbia subito danni, disattivarlo subito.
Ispezionare tutta la casa per accertarsi che le strutture portanti non abbiano subito danni. Tenersi ben lontani da quelle strutture che appaiono lesionate e minacciano di crollare all'improvviso

RATTOPPI TASCHE


Per riparare un buco grande in una tasca, tagliare via la parte rotta. Procurarsi della stoffa il più possibile simile a quella della tasca.
Piegare in due la stoffa e tagliarla in misura. Cucire insieme i margini, a macchina, facendo altre due cuciture a distanza di 1mm circa, come rinforzo.
Appuntare il nuovo pezzo alla tasca da rattoppare, poi imbastirlo e cucirlo a macchina. Togliere l'imbastitura.
Se il buco o lo strappo sono vicini al margine esterno o all'angolo di una tasca, basta fare una cucitura a macchina leggermente rientrata e tagliar via la stoffa oltre la nuova cucitura.
Se il buco o la zona logora sono nella zona centrale della tasca, fare un rammendo o attaccare una toppa.
Le tasche applicate qualche volta si staccano agli angoli superiori. Per fissarli, cucire a macchina fino all'angolo, poi tornare indietro per 1,5 cm. Per cucire l'angolo a mano, fare un sopraggitto su entrambi i lati per circa 5 mm.

SINGHIOZZO


Il singhiozzo si verifica quando il diaframma, che divide la cavità toracica da quella addominale, ha spasmi improvvisi ed involontari che alterano il normale ritmo del respiro. La causa può essere un pasto abbondante, che provoca un eccessivo rigonfiamento dello stomaco, una risata troppo forte, una bevanda molto calda ingurgitata molto in fretta.
La cura più semplice consiste nell'aumentare il tasso di anidride carbonica trattenendo il respiro o respirando in un sacchetto di carta. Si possono anche mettere le mani a conca attorno al naso e alla bocca e respirare in questa posizione parecchie volte.

Un altro metodo efficace per far cessare il singhiozzo è quello di stimolare la parte posteriore della faringe ingerendo una sostanza acida come il succo di limone, di cui bastano poche gocce spremute su di un cucchiaio.
La maggior parte degli attacchi di singhiozzo si esaurisce al massimo in 10-20 minuti. Tuttavia se il singhiozzo persiste oltre una giornata, o se è particolarmente ricorrente, occorre recarsi dal medico: in tal caso potrebbe essere sintomo di qualche malattia

ODORI CORPOREI


La secrezione di sudore e di sebo da parte delle ghiandole sudoripare e sebacee è la principale causa dell'odore corporeo. Nei punti in cui la traspirazione non può evaporare velocemente - ascelle, piedi ed inguine - i batteri si moltiplicano ed agiscono su tali secrezioni, provocando la formazione di odori sgradevoli. Il miglior rimedio è il bagno o la doccia quotidiano o anche più spesso, se necessario.
Lavare regolarmente gli abiti in acqua o a secco. Cambiare la biancheria intima ogni giorno; scegliere indumenti di fibre naturali: l'aria circola meglio attraverso le fibre naturali che attraverso quelle artificiali.
Se questi accorgimenti non sono sufficienti, usare un deodorante che contenga agenti battericidi o un antiraspirante che riduca il sudore.
L'elemento attivo degli antisudoriferi è un composto chimico, il tetracloridato di alluminio, ma può produrre irritazioni a certi tipi di pelle.
Cominciare con un deodorante delicato ed applicaro prima di andare a letto e la mattina dopo appena rialzati. Se il prodotto causa qualche irritazione, smettere immediatamente di usarlo

GIOCO DELL'OCA


A seconda degli autori, il gioco si dice nato in Francia o in Germania, tuttavia è attestato che un gioco dell'oca venne inviato in regalo nel 1580 dal granduca Francesco I de' Medici al re di Spagna Filippo II. Si potrebbe quindi ipotizzare un'origine italiana anzi fiorentina, forse sulla base di giochi molto più antichi, addirittura egizi.
Il gioco dell'oca si fa su un tabellone, o tavoliere, su cui è disegnato un percorso a spirale diviso in 63 caselle numerate. La casella di inizio, quella più esterna della spirale, è la numero 1, quella più interna, al centro della spirale, è la 63. Alcune caselle sono fauste, o fortunate, altre infauste. Quelle fortunate hanno come immagine un'oca e raddoppiano il punto, e sono distribuite lungo il percorso a partire dalla casella 5, con una cadenza di una ogni 9 caselle: così si trovano alle caselle 5,14,23,32,41,50,59.
C'è anche una seconda serie di oche, sempre alla distanza di 9 caselle l'una dall'altra, a partire dalla casella numero 9. Per evitare tuttavia che chi fa 9 punti la prima volta che lancia i dadi (le oche stanno su 9, 18, 27, 36, 45, 54, 63) finisca automaticamente al 63 vincendo la partita, ci sono 2 caselle speciali, la 26 e la 53, che recano 2 diverse combinazioni di dadi a totale 9. Chi ottiene 9 facendo un 3 ed un 6 deve andare sulla casella 26; chi ottiene il 9 facendo un 4 ed un 5 deve andare sulla casella 53.
Chi finisce sulle caselle nefaste (6, 19, 31, 42, 52, 58) deve pagare pegno o ricevere una punizione: versare una somma nel piatto; stare fermo per 3 turni; restare nella casella nefasta finchè non ci capita dentro un altro giocatore; tornare ad una casella iniziale, ecc.
Ogni giocatore ha a disposizione un segnalino, che sposterà sulle caselle della spirale a seconda dei punti ottenuti lanciando, al suo turno, 2 dadi. Scopo del gioco è di giungere al più presto possibile sulla casella 63 con un lancio esatto. Chi ci riesce per primo vince

PREVISIONI METEOROLOGICHE


Il carattere estremamente variabile del tempo in un Paese circondato in gran parte dal mare come l'Italia ha fatto aumentare l'interesse per la meteorologia e ha dato origine a molti detti popolari, alcuni dei quali sono veri. Per esempio: "Rosso di sera, bel tempo si spera; rosso di mattina, la burrasca si avvicina".
Le nuvole possono essere alte, medie o basse e di tre tipi fondamentali: cirro (bianco e sottile), cumulo (grande e spesso), strato (piatto e stratificato). Inoltre, esistono le combinazioni di questi tre tipi. Le nuvole che portano pioggia spesso sono definite come l'aggiunta del termine "nembo": cumulonembo, per esempio. Le nubi bianche d'alta quota, esili e trasparenti, possono anche significare che il brutto tempo è in arrivo. La nuvola cirrostrato, che assomiglia ad un lenzuolo bianco-latte, spesso si addensa per annunciare pioggia in giornata. Il cumulo soffice è associato a brevi occhiate di sole; le masse nuvolose costituite dai cumulonembi, con la parte inferiore scura, in primavera ed in estate indicano che ci sarà un temporale. La nuvola stratificata grigia e bassa, che spesso copre colline come una nebbia, può portare una pioggerellina fitta. Una massa solida di nuvole di nembostrato, scure e basse, annuncia pioggia imminente.
Alcuni esperti del tempo preferiscono l'interpretazione dei fiori a quella delle nuvole, perchè sostengono che è più sicura ; dicono infatti che il freddo ritarda il loro sbocciare. Fiori come tulipani, le margherite e le bocche di leone chiudono i petali prima della pioggia.
Le api restano più vicino all'alveare quando sta per piovere, perchè la raccolta del nettare sarà più difficoltosa con la pioggia. Le rondini volano più alte anche quando è secco, perchè anche gli insetti di cui si nutrono, volano più alti quando è bel tempo. I corvi volteggiano schiamazzando e si dirigono verso i loro nidi con l'arrivo del cattivo tempo. Prima del temporale il tordo si mette sulla cima di un albero e canta.

MAL D'AUTO


Molte persone soffrono di un fastidioso malessere tutte le volte che viaggiano, qualunque mezzo usino: aereo, treno, auto o nave. Questo disturbo detto anche “chinetosi” si manifesta come sensazione di nausea, vomito, sudorazione o diarrea.
La causa dei disturbi è il movimento del veicolo, che altera la correlazione tra cio che gli occhi vedono e ciò che avverte l’orecchio interno, deputato al mantenimento dell’equilibrio. L’occhio si adatta al movimento, ma l’orecchio no: di conseguenza i segnali provenienti dall’occhio e dall’orecchio non coincidono.
Una volta che il disturbo si è instaurato non si può eliminare, anche se alcune precauzioni possono fare si che si manifesti in maniera più lieve.
Esistono farmaci contro la chinetosi che si possono comprare in farmacia e vanno presi circa mezz’ora prima della partenza: Tali medicinali possono provocare sonnolenza e alterare le capacità di guida, gli effetti svaniscono dopo circa 4/6 ore.. Le pillole sono a base di antistaminici o di altre sostanza. Possono avere effetti collaterali e quindi sempre meglio consigliarsi prima con il proprio medico.
Non viaggiare mai a stomaco pieno e non bere assolutamente alcol. Prima di viaggiare mangiare cibi leggeri e facilmente digeribili.
Se durante un viaggio si prova una sensazione di nausea è meglio non leggere e non scrivere, perché l’oscillazione della pagina può influenzare gli occhi. E’ bene cercare di tenere la mente occupata. Se si è in auto è consigliabile guardare fuori dal finestrino anteriore, perché osservare gli oggetti che sfrecciano lateralmente aumenta la nausea, è inoltre meglio fissare l’orizzonte perché aiuta a tenere la testa ferma ed a diminuire la nausea. Altri suggerimenti sono:
Chiedere ai presenti di non fumare in auto perché il fumo può scatenare il disturbo
Evitare di parlare del disturbo davanti a chi ne soffre perché potrebbe provocare un attacco
Portare con se sacchetti di plastica come rimedio estremo
Mantenere l’auto ben ventilata
Sedersi nl punto più stabile, accanto all’autista in pullman o sul sedile accanto al guidatore in auto: In barca o in nave meglio stare sul ponte che in cabina per l’aereo il punto più stabile è all’altezza delle ali.

Raramente questi disturbi insorgono durante un viaggio aereo . Gli aerei attraversano rapidamente le perturbazioni atmosferiche e viaggiano sopra di esse e gli effetti del movimento sono minimi. E’ comunque consigliabile a chi soffre di questo disturbo di sedersi lontano dal finestrino


La sensazione di malessere che spesso prece del vomito può essere indice di vari disturbi, da un’indigestione all’emicrania: è comune nei primi mesi di gravidanza. Consultare il medico se la nausea è accompagnata da dolori addominali, difficoltà a deglutir, vomito sanguigno o diarrea persistente. La causa più comune resta l’eccesso di alcol o cibo. Riposare o mangiare poco o niente per 12 ore circa, accontentandosi al massimo di qualche corso d’acqua. Possono essere di aiuto certi antiacidi a base di bismuto; va evitata l’aspirina che può irritare lo stomaco. Il farmacista consiglierà il prodotto adatto. Per un altro giorno o due mangiare cibi leggeri, come minestre o pane tostato. Se si avverte l’arrivo di un attacco di nausea fare respirazioni molto profonde a bocca aperta

martedì 30 agosto 2011

Surriscaldamento del motore

Le cause più comuni di surriscaldamento del motore sono la rottura della cinghia del ventilatore o una perdita di raffreddamento.  Portare sempre in auto la cinghia di scorta e una serie di fascette di nastro adesivo vulcanizzabile per la riparazione dei tubi di gomma. In caso di emergenza una cinghia si può improvvisare con i pezzi di corda o un laccio resistente intorni alla puleggia dell’albero motore e a quella del ventilatore e fissata in un nodo.

Radiatore
Sostituzione e regolazione della cinghia del ventilatore. Se la cinghia slitta (si sente un fischio quando accelera), regolare la tensione in modo che, con una moderata pressione del pollice, la cinghia si possa flettere da 6 a 13 mm. Se il limite della regolazione, la cinghia risulta ancora troppo lenta, deve essere sostituita.
Per montare una nuova cinghia. Allentare il bullone del perno fisso e quello di regolazione spingere al massimo il generatore verso la cinghia. Avvolgere la cinghia nuova nella puleggia inferiore e farla passare su quella del generator. Per facilitare il lavoro, girare le pale del ventilatore con la mano e premere la cinghia nella puleggia con il pollice dell’altra mano. Regolare la tensione come sopra. Ricontrollare la pressione dopo 150 Km.
Perdite dei tubi flessibili. Serrando la fascetta si può fermare una perdita all’estremità di un flessibile nel punto di congiunzione con il motore o del radiatore. Se il tubo è lungo abbastanza, si può tagliare via la parte usurata con un coltello affilato e rifare la connessione. Sostituire l’intero tubo appena possibile.
Perdita del radiatore. Si può tamponare una piccola perdita con un po’ di gomma da masticare bisogna poi guidare lentamente fino al garage più vicino. Esistono anche componenti sigillati che vanno versati nel radiatore. Aspettare abbastanza che il liquido si sia riscaldato e poi toglier il tappo.. Mai togliere il tappo a caldo, il liquido sotto pressione schizzerebbe  fuori . Girare il tappo lentamente avvolgendolo in una carta di giornale e fermarlo all’ultimo giro per allentare la pressione. Guidare poi senza il tappo perché la pressione dell’impianto danneggerebbe la riparazione. , Accendere il riscaldamento, che contribuirà al raffreddamento dell’acqua disperdendo il calore nell’auto e controllare attentamente  il termometro e la spia dell’acqua. Fermarsi e lanciare raffreddare il motore tutte le volte che accenna a riscaldarsi. Portare al più presto l’auto in officina.  
Altre cause di raffreddamento. Se il tubo di collegamento superiore del radiatore è freddo e quello inferiore è caldo, significa che il termostato è bloccato in posizione chiusa. In caso di emergenza, si può guidare per una breve distanza con il termostato smontato. Svitare i bulloni che trattengono l’alloggiamento del termostato, smontare il termostato e rimontare l’alloggiamento. Se il ventilatore  è a innesto elettromagnetico, senza termostato non funziona. Bisogna collegare i due cavi all’interruttore del radiatore con una prolunga. o collegare un cavo dal terminale positivo della batteria al terminale del motore del ventilatore in modo che il ventilatore continui a funzionare finché si arriva ad un’officina.

Prima di ripartire. Non fidarsi delle riparazioni di emergenza, perché possono essere precarie, ma portare l’auto all’officina di riparazione.  Se si è presa  molta acqua, riempire il radiatore. Procurarsi dell’acqua in un contenitore e fermarsi spesso per rabboccare 


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