venerdì 28 gennaio 2011

RICETTA PER IL TARTUFO AL CIOCCOLATO

Preparare in casa i tartufi al cioccolato non presenta certo eccessive difficoltà.

La ricetta seguente indica le dosi per ottenere 12 “pezzi”.

Sciogliere 75 g di cioccolato in una piccola ciotola appoggiata su di una casseruola d'acqua a leggero bollore. Aggiungere un tuorlo d'uovo, 15 g di burro, 1 cucchiaio di panna e 1 cucchiaino di rum, brandy o un altro liquore a piacere. Sbattere il composto finchè e denso, poi raffreddare in frigorifero finchè è abbastanza consistente da poterlo modellare con le mani.

Con un cucchiaio, dividerlo in 12 porzioni uguali e farne delle palline aiutandosi con le mani. Rivestirle di codette di cioccolato o di cacao in polvere e sistemarle ognuna in una scodellina di carta pieghettata. Riporre in frigorifero in un recipiente a chiusura ermetica oppure consumare entro una settimana.

COME COMBATTERE LO STRESS

A tutti qualche momento della vita capita di sperimentare lo stress, la spiacevole sensazione di essere esausti ed incapaci di fronteggiare problemi e difficoltà della vita quotidiana. Il primo campanello d'allarme, che segnala quando stiamo superando la soglia dello stress e lasciandoci sopraffare dalle cose, traspare dal nostro comportamento, dalle nostre reazioni esagerate di fronte ai piccoli fastidi di tutti i giorni (per esempio uno scoppio incontrollato d'ira in seguito ad un ingorgo stradale).

Questo tipo di stress, dovuto alle difficoltà ordinarie, è relativamente semplice da superare. Moto regolare, esercizi di rilassamento, yoga, esercizi di respirazione, passeggiate in campagna, occupazioni piacevoli, come ascoltare musica o allevare un animale, sono tutti modi efficaci per ridurre la tensione.

Lo stress legato invece ad eventi traumatici e straordinari, come un lutto od un grosso cambiamento nella vita familiare, è in genere più difficile da curare. Il grado di stress derivante da fatti simili è spesso notevole e duraturo, e può manifestarsi anche in mal di testa, insonnia, depressione.

Che cosa fare per sé stessi. Parlare dei propri problemi e delle proprie preoccupazioni con i familiari, gli amici, un confidente sicuro o con il proprio medico può aiutare ad alleviare lo stress. Anche un sacerdote può essere d'aiuto: molti sono esperti consiglieri.

Discutere dei propri problemi, però, non può sostituirsi alla necessità di affrontarli: prima o poi bisogna fare una seria riflessione su di essi allo scopo di capire quali sono reali e quali sono immaginari, per passare poi ad affrontarli uno ad uno.

Può essere vantaggioso anche adottare un ritmo regolare di vita e dedicare più attenzioni a se stessi: pasti ad ore regolari, buon cibo, igiene accurata, cura d'abbigliamento, qualche hobby, la compagnia di amici.

Le persone che riescono meglio ad affrontare un momento di stress sono in genere quelle che hanno un atteggiamento elastico e concreto nei confronti della vita, che non tendono a deprimersi ed irritarsi quando le cose non vanno come si aspettano. Al contrario, quelli che accusano “la vita” o gli altri di tutti i loro guai affrontano molto meno bene anche lo stress.

Un atteggiamento mentale positivo e responsabile, in generale, aiuta a dare la sensazione di “controllare” meglio gli eventi invece che esserne vittime.

CURARE LE SOPRACCIGLIA

Una depilazione benfatta può migliorare la forma delle sopracciglia, purchè si mantenga la loro forma naturale. Usare un paio di pinzette per strappare i peli tra le sopracciglia e sotto di esse e quelli che eventualmente si estendono oltre l'angolo esterno dell'occhio. Non toccare i peli sopra le sopracciglia per non alterare la loro forma naturale.

Appena prima di depilarsi, premere un piccolo tampone (di quelli usati per applicare la cipria compatta), bagnato d'acqua calda, sulle sopracciglia. Il calore renderà più facile e meno fastidiosa l'estrazione delle radici. Strappare i peli uno per volta, poi rinfrescare la pelle lievemente irritata passando un batuffolo di bambagia imbevuto nel normale tonico per la pelle, che esercita un'azione astringente.

ATTENZIONE. Non applicare mai una tintura per capelli per cambiare colore alle sopracciglia: il prodotto, in genere piuttosto forte, potrebbe essere seriamente dannoso per gli occhi.


COME EVITARE LO SMARRIMENTO DEI CANI E DEI GATTI

Per legge si è tenuti a munire il proprio cane di collare e di piastra di riconoscimento (si tratta di una medaglietta di metallo che reca il numero ed il comune di appartenenza), utile nel caso si smarrisse. Questa norma non vale per i gatti, che non sono soggetti ad una regolamentazione in merito. Comunque è consigliabile applicare anche a loro un collare elastico con medaglietta.

Il collare, sia per cani che per gatti, non deve stringere né essere troppo largo, altrimenti rischia di sfilarsi dal collo. Il proprietario di un cane che circola senza collare rischia di ricevere una multa molto pesante. Egli inoltre è tenuto a rispondere legalmente: ciò significa che se il cane provoca un incidente, il padrone può essere citato per danni; allo stesso modo, se il cane è pericoloso, il padrone è tenuto a sorvegliarlo.

In alcuni centri urbani esistono luoghi a cui i cani non possono accedere. Sulle strade di grande traffico o nei luoghi pubblici devono sempre essere tenuti al guinzaglio ed essere muniti di museruola. È inoltre inopportuno lasciarli sporcare in certe strade o in alcuni parchi.

Nelle zone di campagna non bisogna consentire al cane di molestare gli animali delle fattorie, per non rischiare di andare incontro a gravi multe o, per decisione del magistrato, addirittura alla soppressione del cane. Un contadino ha diritto per legge di sparare ad un cane qualora questo stia effettivamente attaccando un animale e non sia presente il padrone.

Se si perde il proprio amico. Cominciare le ricerche dal punto in cui è stato visto l'ultima volta e proseguire muovendosi in cerchi sempre più ampi. Generalmente il cane torna al richiamo del padrone, ma il gatto se ne resta nascosto. Quando le ricerche si svolgono in luoghi in penombra, usare una torcia; infatti la luce può riflettersi negli occhi dell'animale rendendone possibile l'individuazione.

Se non si riesce a trovarlo, avvertire la Polizia locale ed il civico canile più vicino. Chiedere ai vicini ed al postino; mettere un annuncio sulle vetrine dei negozi oppure sul giornale locale, offrendo magari una ricompensa. Sui quotidiani tenere d'occhio, se esiste, la voce “Smarrimenti”. Chi trova un animale domestico smarrito è tenuto a restituirlo al proprietario o ad informarne il più vicino centro di Polizia. Se il cane non viene reclamato entro 10 giorni viene ceduto o soppresso in modo indolore. Se si investe un cane con l'auto si deve denunciare l'accaduto alla Polizia.

SMALTIRE LA SBORNIA

Le fastidiose conseguenze di una forte bevuta non sono dovute solamente all'alcol, ma anche agli additivi ed ai sottoprodotti della fermentazione. L'alcol è un diuretico che, attraverso l'urinazione abbondante, può provocare disidratazione, mentre i suoi sottoprodotti possono intossicare le cellule cerebrali. Questi sottoprodotti sono in generale più abbondanti negli alcolici di colore scuro che non in quelli chiari: brandy, cognac, whisky di cereali misti e vino rosso contengono molti sottoprodotti tossici e tendono quindi ad essere più difficili da smaltire; gin, vodka, vino bianco, e whisky di puro malto ne contengono in minore quantità, ed è perciò meno facile che provochino delle brutte sbornie.

Ovviamente queste sono considerazioni un po' generiche, sia perchè la quantità di sottoprodotti presenti negli alcolici cambia molto da un tipo all'altro, sia perchè la gradazione alcolica può essere molto variabile (si pensi ad un liquore rispetto ad un vino), sia infine perchè le reazioni variano da persona a persona. Tenuto presente che l'alcol va comunque ingerito con molta moderazione, è importante anche identificare quale prodotto e di quale marca disturba di più per evitarlo accuratamente.

Quanto detto vale anche per le birre: si tenga presente che alcune marche ed alcuni tipi di fermentazione possono disturbare più di altri.

Il modo per difendersi dalle conseguenze dell'alcol e dei suoi sottoprodotti è di moderarne drasticamente il consumo; tuttavia può capitare che le circostanze o una momentanea debolezza influiscano sulla capacità individuale di autocontrollo: allora è bene conoscere alcuni accorgimenti per rimediare ai danni. Anzitutto alternare le bibite alcoliche, così da ridurre la quantità totale ingerita.

Per combattere la disidratazione e i disturbi gastrici che i liquori possono provocare, è utile diluirli con acqua minerale o con un'altra bibita analcolica. Inoltre è bene bere lentamente, così da diminuire il tasso di alcol che entra contemporaneamente nel sangue.

Quando capita di eccedere o di bere disordinatamente, ingerire la maggior quantità di acqua possibile per compensare la perdita di liquido avvenuta attraverso l'aumentata urinazione.

Se compare il mal di testa, prendere del paracetamolo, più indicato dell'aspirina, che irriterebbe ulteriormente le mucose dello stomaco.

Rimedi tradizionali. Non esistono medicinali o stimolanti (quale per esempio il caffè) che accelerino la velocità di eliminazione dell'alcol. Tanto meno può aiutare la “bevutina del mattino dopo”. Per risolvere la disidratazione va benissimo l'acqua, mentre indulgere in “bevutine” del mattino può portare all'alcolismo.

COME EVITARE DI RUSSARE

Si ha probabilità di russare quando si dorme molto profondamente o quando si sogna. La causa sta in una perdita di tono dei muscoli che interessano la lingua e la mandibola: questa è la ragione per la quale si tende a russare quando si giace sul dorso, posizione che facilita il rilassamento della mandibola e lo scivolamento indietro della lingua.

Alcune abitudini e delle situazioni che possono facilitare questo fenomeno sono: il fumo, l'eccesso di alcol, i cibi pesanti, il raffreddore e l'ingrossamento di adenoidi e tonsille. Dopo la mezza età, quando i muscoli e i tessuti coinvolti nella respirazione si rilasciano, spesso si russa maggiormente.

Chi russa è spesso svegliato dal rumore stesso che produce oppure da una carenza di ossigeno o dall'affanno. Comunque, russare non provoca danni al soggetto, mentre può rappresentare un grosso fastidio per il suo partner, soprattutto se ha il sonno leggero. Solitamente basta indurre la persona a girarsi su di un fianco perchè smetta di russare.

Chi russa può cercare di ridurre il problema giacendo su di un fianco prima di prendere sonno.

Un'altra soluzione per impedirsi di giacere sul dorso consiste nel cucire una piccola palla di gomma o qualcos'altro di scomodo sul dietro del pigiama.

Altri accorgimenti sono:

  • Aumentare l'umidità della stanza

  • Stringere una matita tra i denti per 10 minuti prima di addormentarsi

  • Forzare la mandibola all'indietro e premere la lingua sui denti inferiori. Fare entrambi gli esercizi per un paio di minuti ciascuno

  • Dire “Aahh” in silenzio per 3 o 4 minuti, cercando così di dare un tono a quei muscoli che sono soggetti a rilasciamento.

COME FARE LA PIZZA

Fatta in casa, la pizza è un piatto economico che si può servire in sostituzione di una minestra ma, se nella guarnizione ci sono ingredienti abbastanza nutrienti, può costituire un pasto completo o quasi. La guarnizione si può variare a piacere. Invece di preparare la pasta in casa, si può acquistare pasta di pane dal panettiere; oppure si può risparmiare tempo usando prodotti surgelati o in scatola.

Ingredienti per la pasta (4 persone)

350 g di farina

1 cucchiaio da caffè di sale

25 g di lievito di birra

Con questi ingredienti preparare una pasta lavorandola per 10 minuti. Lasciarla lievitare, poi tornare a lavorarla e con le mani o il mattarello stenderla in una sfoglia rotonda con diametro di circa 30 cm, oppure in una sfoglia rettangolare di circa 18 x 40 cm, oppure ancora dividerla in quattro porzioni e da ciascuna di esse ricavare una sfoglia rotonda con diametro di circa 20 cm.

Al posto del lievito di birra si può usare lievito in polvere; le dosi necessarie sono indicate sulle bustine. Usando il lievito in polvere non è necessario far lievitare la pasta.

Cottura. Accomodare le sfoglie di pasta in una o in quattro teglie leggermente unte d'olio. Aggiungere la guarnizione prescelta, lasciando libero un bordo di pasta largo un paio di centimetri, e passare in forno ben caldo, acceso a temperatura massima almeno 10 minuti. Cuocere per 10-15 minuti o finchè il bordo di pasta è ben dorato.

Guarnizioni. Ci si può sbizzarrire secondo i propri gusti, inventando anche varianti diverse da quelle suggerite.

  • Pomodoro e mozzarella. Per ogni persona occorrono 70-80 g di pelati, ben scolati e tagliati a pezzi e 50 g di mozzarella, anche questa ben scolata e tagliata a pezzetti; distribuirli sulla pasta, salare leggermente, cospargere con poco olio e cuocere come spiegato sopra.

  • Funghi. Per ogni persona affettare circa 30 g di funghi, cuocerli per 2 minuti a fuoco vivace in un pezzetto di burro; tagliare a listarelle 2 fettine di prosciutto crudo o cotto; tagliare a pezzetti 3 pelati. Distribuire sulla pizza, cuocere. Si possono aggiungere 30-40 g di mozzarella a persona, oppure sostituirla al prosciutto.

  • Cipolle. Per ogni persona, affettare una grossa cipolla non troppo sottile e cuocerla, con 3 cucchiai di olio e un po' di sale, per 10-15 minuti in un casseruolino coperto. Mescolare spesso e farla dorare, ma non troppo intensamente.

  • Tonno. Per ogni persona, affettare 1 pomodoro di media grossezza; spezzettare 50-60 g di tonno sott'olio ben scolato. Distribuire sulla pizza e aggiungere fette sottili di cipolla cruda, qualche cappero, 3-4 olive nere tagliate in due per lungo

  • Cozze. Per ogni persona sgusciare 300 g di cozze. Distribuirle sulla pizza aggiungendo fettine d'aglio, prezzemolo tritato oppure origano, un goccio d'olio.

COME PRENDERSI CURA DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO

Ci sono due gruppi principali di piante da appartamento: le piante verdi, caratteristiche per il fogliame, e le piante da fiore.

Sebbene entrambi i gruppi richiedano luce, aria, calore, concimazioni e potature, diverse sono le condizioni ambientali in cui le varie specie vegetano al meglio; per conoscere le necessità tipiche di ogni pianta ci si può rivolgere ad un esperto oppure si possono consultare manuali specifici.

Luce. La maggior parte delle piante da fiore può essere cresciuta alla luce solare diretta, mentre gran parte delle piante verdi hanno bisogno di luce ombreggiata o di ombra piena; di regola, le piante aventi le foglie variegate o colorate hanno bisogno di più luce rispetto a quelle del fogliame verde scuro. Perchè le piante prosperino, è essenziale rispettare il più possibile le loro diverse necessità di luce, tenendo presente tuttavia che troppo sole potrebbe bruciare le foglie, mentre un'ombra eccessiva determina la formazione di steli sottili, una crescita lenta ed un impallidimento delle foglie.

Ambienti rivolti verso sud o a ovest normalmente ricevono la luce migliore; le piante lasciate vicino a finestre orientate a sud possono tuttavia aver bisogno di essere spostate durante le ore più calde della giornata, rischiando altrimenti di appassire. Cactacee e gerani sono tra le poche piante che attecchiscono in pieno sole estivo.

Le piante crescono nella direzione della fonte di luce, per cui vanno girate regolarmente su tutti i lati affinchè sia assicurato uno sviluppo uniforme; in ogni caso è bene non muovere una pianta da fiore quando è in bocciolo, poiché un brusco cambiamento di luce potrebbe anche far cadere i boccioli e pregiudicarne la fioritura.

Aria. Le piante hanno bisogno di una buona areazione, ma soffrono le correnti, particolarmente quelle fredde.

Spolverare regolarmente le foglie, in modo che gli stomi siano sempre liberi e la pianta possa respirare meglio. Per piante dalle foglie pesanti come la violetta africana si può usare un pennellino, mentre per pulire le piante a foglie larghe si può passare con un tampone di ovatta su entrambi i lati.

Ad eccezione delle cactacee e delle piante succulente, poche piante attecchiscono in aria secca. Se si ha un riscaldamento centralizzato, che asciuga l'aria, bisogna fornire umidità mediante un umidificatore o ponendo una o due bacinelle d'acqua nella stanza; di tanto in tanto, irrorare le piante con acqua nebulizzata a temperatura ambiente, evitando di intervenire su quelle in luce solare diretta, alle quali altrimenti si brucerebbero le foglie.

In alternativa, porre il vaso in un contenitore più grande riempito con una torba umida oppure lasciare le piante per un'ora o due in bagno o in cucina dove si siano formati vapori d'acqua.

Calore. La maggior parte delle piante preferisce una temperatura costante, idealmente di 10-18 °C e comunque non superiore ai 24 °C.

Non porre le piante nei pressi di ventilatori e caloriferi; nelle fredde notti invernali, spostare le piante lontano dalle finestre.

Concimazione. Concimare le piante con un fertilizzante liquido una volta ogni 2 settimane circa durante le stagioni di crescita e fioritura. Diluire il fertilizzante in acqua seguendo le istruzioni del prodotto. Va considerato che è sempre meglio concimare in difetto che in eccesso e che non bisogna concimare le piante quando il loro terriccio è asciutto o quando sono malate.

Irrigazione. La quantità d'acqua di cui le piante hanno bisogno varia considerevolmente da specie a specie; nella maggior parte dei casi, comunque, le piante richiedono maggiori dosi d'acqua durante la stagione di crescita, in primavera o in estate. Come nel caso delle concimazioni, è meglio limitare le innaffiature piuttosto che eccedere, considerando inoltre che sono più indicate rare ed abbondanti bagnature invece che frequenti piccole dosi. Va tenuto conto anche che il terriccio contenuto in vasi di terracotta asciuga più velocemente rispetto a quello posto in vasi di plastica. Piante come le violette africane e i ciclamini vanno bagnate per immersione, facendo risalire l'acqua per capillarità dai fori del vaso.

Potatura. Potare le piante dalla crescita vigorosa, come le fucsie o i gerani, staccando alcune gemme in primavera o nella prima estate.

Molte piante da appartamento necessitano di piccole potature, ma normalmente è sufficiente togliere solo le foglie morte o avvizzite.

Se una pianta sviluppa un fogliame disordinato o pallido, si tagliano alcuni getti con forbici, o coltelli affilati, cercando di ridare forma appropriata.

COME ELIMINARE GLI ODORI SGRADEVOLI

Per avere una casa sempre profumata, è indispensabile una costante pulizia ed è importante aprire finestre e porte regolarmente per lasciare circolare l'aria.

Installare una ventola o un aspiratore in cucina per eliminare l'odore del cibo.

Odori in cucina. Per evitare odori sgradevoli, è opportuno pulire subito eventuali schizzi di sughi, salse o simili ed aprire le finestre o azionare la ventola, oppure tenere in funzione l'aspiratore finchè si cucina ed anche dopo.

Per eliminare l'odore del pesce, dell'aglio e della cipolla, strofinare gli utensili, le padelle, i taglieri ed anche le mani con uno spicchio di limone. Per liberarsi dagli odori persistenti, lasciare sobbollire un pentolino con acqua ed aceto bianco.

Usare una soluzione di bicarbonato di sodio e acqua per pulire l'interno del frigorifero e togliere gli odori sgradevoli, grattugiarvi dentro la buccia di un'arancia o di un limone.

Almeno una volta l'anno, lavare le credenze che contengono prodotti alimentari e lasciarle vuote, con le antine aperte, per alcune ore.

Odori in bagno. Accendere un fiammifero o una candela e dare fuoco ad un pezzo di corda, poi spegnerlo e lasciarlo in un piatto nel bagno per 5 minuti. Anche i vaporizzatori automatici sono utili.

Odori di vernice. Tagliare a metà una cipolla e lasciarla nella stanza con le superfici di taglio in alto. Assorbirà molto odore. Poi buttar via la cipolla

COME LIBERARE IL NASO CHIUSO

Il naso chiuso è solitamente un disturbo temporaneo associato al comune raffreddore e se ne va spontaneamente quando il raffreddore guarisce.

Consultare invece il medico se il naso continua ad essere ancora chiuso dopo 3-4 settimane o se la secrezione permane giallo-verdastra o presenta striature di sangue.

Esistono in commercio diversi tipi di decongestionanti, in genere sotto forma di gocce o spray, usati per liberare il naso. Benchè possano dare sollievo, sia pur temporaneo, al disturbo del naso chiuso, si consiglia di ricorrervi con cautela, perchè un uso troppo prolungato di tali prodotti irrita ulteriormente le mucose nasali, peggiorando le infiammazione.

I decongestionanti possono inoltre essere pericolosi se associati ad altre medicine o, in certi soggetti, provocare effetti collaterali quali sonnolenza. Soprattutto per i bambini, i decongestionanti non vanno mai usati se non si è prima consultato il pediatra.

Il modo più semplice per liberare il naso è quello di fare i cosiddetti “suffumigi”, cioè inalazioni di sostanze medicamentose disciolte in acqua bollente. Ne esistono parecchie, generalmente a base di mentolo o di eucaliptolo o di entrambi. Attendendosi alle istruzioni previste, mettere il prodotto in un catino o in un recipiente ad imboccatura larga e versarvi sopra dell'acqua bollente. Dopo aver lasciato diminuire un poco la temperatura, coprirsi la testa con un panno formando una cappa sopra il recipiente ed inalare il vapore che se ne sprigiona. Non inalare mai i vapori di acqua che stia ancora bollendo, perchè una temperatura eccessiva potrebbe danneggiare il setto nasale. Se il soggetto è un bambino, prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare scottature.

Il naso chiuso può essere liberato anche respirando aria molto umida: è quindi a volte utile innalzare il tasso di umidità dell'ambiente usando un vaporizzatore, umidificatore o mettendo sul calorifero un recipiente di acqua fredda.


COME TAGLIARE LA LEGNA DA ARDERE

Usare un'ascia da taglialegna per spaccare i tronchi che non superino i 40 cm di diametro, oppure usare un cuneo d'acciaio e una mazza per lavori pesanti. Battere la punta del cuneo nel tronco lungo un venatura in modo che il cuneo sia ritto, poi picchiarlo con la mazza per spaccare il legno.

Se il diametro dei tronchi supera i 60 cm, usare due o tre cunei insieme. Mettere il tronco in piedi su di un ceppo e infilare la punta dei cunei nel centro del tronco, allineandoli lungo una venatura con alcuni colpi di mazza. Poi, con un martello pesante, assestare alcuni colpi forti e decisi per farli penetrare: il tronco si spaccherà in vari pezzi.

Dividere i pezzi di tronco in legna minuta usando un'accetta.

Accatastare ordinatamente la legna in una zona aperta e soleggiata, disponendo sopra dei tronchi che la mantengano isolata dal terreno.

FARE JOGGING

Il jogging è un esercizio aerobico che richiede un adeguato equipaggiamento ed un programma di allenamento graduale. Le scarpe da jogging devono avere: un buon supporto attorno al calcagno; una soletta ben imbottita, quindi in grado di ammortizzare l'impatto con il terreno; una buona flessibilità; una suola larga; un supporto plantare per l'arco del piede; uno spazio di un paio di centimetri fra l'alluce e la punta della scarpa.

È meglio fare jogging su una superficie elastica, come una pista in erba, in cenere, in terra battuta o in materiale sintetico (tartan o simili). Se non c'è altra scelta che la pavimentazione stradale, l'asfalto è meglio del cemento.

Per prima cosa, preparare i muscoli con una decina di minuti di ginnastica di riscaldamento. Poi cominciare a correre tenendo un'andatura lenta, tranquilla: è più importante la durata della corsa che la distanza coperta o la velocità. Proseguire fino a quando la frequenza cardiaca è al livello di allenamento per esercizi aerobici e mantenerla così per 20-30 minuti. Nel concludere il jogging, non interrompere di colpo la corsa, ma rallentare gradatamente fino ad un passo di camminata; poi ripetere altri esercizi di rilassamento, fino a far tornare normale la frequenza cardiaca.

Chi non fosse in buona salute o avesse superato i 35 anni d'età, non pratichi jogging senza aver prima consultato un medico.

COME PREPARARE L'IRISH COFEE

Questa tonificante bevanda (letteralmente significa “caffè irlandese”), adatta per il dopocena, dovrebbe essere preparata in uno speciale bicchiere con supporto isolante, altrimenti si può usare anche una tazza grande da caffè.

Ingredienti. (per 1 persona)

1 tazza abbondante di caffè forte

whiskey irlandese (in quantità pari a circa 1/3 del caffè)

1 cucchiaio da tè di zucchero scuro

1 cucchiaio di panna liquida

Scaldare il bicchiere o tazza sciacquandoli con acqua calda e versarvi caffè forte e ben caldo fino a 2/3 circa dell'altezza.

Unire lo zucchero e la dose di whiskey; mescolare adagio.

In un altra tazza montare leggermente, sbattendo con una forchetta, 1 cucchiaio di panna. Versarla sopra il caffè, facendola scivolare sopra il dorso di un cucchiaio tenuto sospeso in superficie: la panna deve galleggiare e formare un cerchio al centro del quale si vedrà il nero del caffè. Servire immediatamente.

CREARE GIOCHI DI SOCIETA'

Fra i vari giochi che si possono proporre ad una festa per i bambini o adolescenti, uno dei più comuni è “mordi la mela”. Bisogna appendere una mela, o più mele, con una corda allo stipite di una porta ad un'altezza che risulti comoda per le bocche dei partecipanti al gioco: ciascun giocatore, a turno, tenendo le mani dietro la schiena, cercherà di mordere il frutto oscillante. Vincerà che vi riuscirà per primo.

Investigatore privato. È un gioco adatto più ad un gruppo di adolescenti che a dei bambini. Distribuire un certo numero di biglietti (uno per ciascun partecipante): su di uno ci sarà scritto “investigatore privato” e su di un altro “assassino”; i rimanenti saranno bianchi. L'investigatore deve rivelarsi e lasciare la stanza, gli altri invece non devono dire cosa è scritto (o non scritto) nei loro biglietti. Si spengono le luci e nel buio l'assassino tocca la spalla della vittima, che deve lanciare un grido straziante e cadere a terra. Si riaccendono le luci e l'investigatore torna nella stanza, cominciando a fare domande finchè non avrà individuato il colpevole.

L'assassino può mentire, ma tutti gli altri devono dire la verità. L'investigatore deve giungere alla soluzione controllando le risposte circa le azioni e la posizione di ciascun giocatore al momento del “delitto”.

Staffetta. Per aggiungere un particolare insolito, suggerito dalla fantasia, al gioco convenzionale della staffetta si può decidere di usare al posto del testimone (è il nome tecnico del bastoncino che gli atleti della staffetta si devono passare durante lo svolgimento della gara) una scopa, definita “la scopa della strega”.

Si dividono i bambini in due squadre, e ciascuna delle due avrà a disposizione una scopa. Ogni giocatore dovrà “cavalcare” la scopa avanti e indietro lungo la stanza o nel giardino e poi passarla al giocatore seguente della sua squadra. Vince la squadra i cui giocatori hanno cavalcato la scopa avanti ed indietro e hanno terminato per primi: quindi i più veloci ed i più abili.

Mascherate. Un modo molto diverso per animare una festa è mascherarsi. Si possono fare abiti carnevaleschi usando vecchie tovaglie, tendine, o vestiti smessi di genitori o amici. I più abili potranno servirsi di tela o di feltro, di rete di nailon o fodera per abiti che potranno colorare secondo i gusti o le necessità.

Per fabbricarsi una maschera bisogna prima disegnarla su carta di giornale. Ritagliarne i contorni per avere il modello, poi riportare il modello stesso sul cartone ondulato. Decorare la maschera con colori acrilici, paillettes o carta crespata. Fissarla al viso con l'aiuto di un pezzo di elastico.

Il travestimento si può completare con il trucco del viso, usando cosmetici normali o prodotti per il trucco professionali degli attori. Quest'ultimo va applicato su di una base di crema che protegga la pelle del viso. Con il carboncino si possono disegnare barbe e baffi. L'effetto dei capelli grigi si ottiene cospargendosi il capo di borotalco o farina bianca.

La calvizie si ottiene indossando una cuffia da bagno color carne, alla quale siano stati praticati appositi fori per le orecchie. Se si vogliono aggiungere ciuffi di capelli si potrà ricorrere all'uso della stoppa o di cotone da cucito: suddivisi in filamenti dello stesso colore, vanno annodati a fori equidistanti praticati lungo il il bordo della cuffia.

COS' E' IL FUOCO DI SANT'ANTONIO?

Il fuoco di sant'Antonio è causato dal virus della varicella, che rimane latente nelle cellule nervose. Il suo nome scientifico è herpes zoster e colpisce solo chi ha avuto, generalmente durante l'infanzia la varicella.

Sintomi. Dolori acuti ad una parte del corpo, corrispondenti in genere al percorso di un nervo, seguiti 2 o 3 giorni dopo un'eruzione cutanea vescicolosa localizzata sopra la zona dolente. Può essere presente anche una leggera febbre ed un malessere generale.

Durata. L'eruzione scompare in genere dopo 2 o 3 settimane, ma il dolore può restare ancora per settimane e mesi, determinando la situazione chiamata neuralgia post-herpetica.

Trattamento. Consultare il medico al primo manifestarsi dei sintomi. Qualsiasi eruzione cutanea vicina agli occhi può danneggiare la vista se non è trattata tempestivamente.

  • Indossare abiti ampi per ridurre la pressione o lo sfregamento sulla zona colpita.

  • Alleviare il dolore con antidolorifici

  • Si può aver sollievo da impacchi freschi e da lozioni adatte che si trovano in farmacia

  • Evitare contatti con donne in gravidanza avanzata perchè il bambino potrebbe ammalarsi di varicella appena nato

  • Stare lontani dai bambini, che possono prendere la varicella dalle persone affette

Per abbreviare la durata dell'attacco e per prevenire la neuralgia post-herpetica il medico può consigliare una cura a base di farmaci antivirali.


COME SMETTERE DI FUMARE

Come sconfiggere il vizio del fumo.

Per prima cosa occorre prendere la decisione di smettere di fumare. Se lo si fa solo per compiacere qualcuno, probabilmente si fallirà.

Fare un elenco dei motivi per smettere. Ricordare gli effetti negativi del fumo sulla propria salute e pensare il danno arrecato agli altri: familiari e figli.

Per essere del tutto realisti, si può fare anche un elenco dei motivi per continuare a fumare.

Fase preparatoria. Dopo aver deciso di smettere, occorre stabilire una data nel futuro prossimo. Ecco alcuni consigli:

  • Possibilmente scegliere un momento che coincida con un piacevole cambiamento della routine quotidiana, come una vacanza o un viaggio. Mai cercare di smettere di fumare in un periodo di ansia.

  • Informare della decisione i familiari e gli amici, che incoraggeranno a perseverare nell'impegno assunto. Cercare di trovare qualcuno che pure voglia smettere, poiché condividere con altri questa esperienza sarà di aiuto.

  • Fare un elenco dei momenti della giornata nei quali il desiderio del fumo si fa particolarmente intenso, così da essere preparati ad affrontarli quando si deciderà di smettere.

Smettere. Quando arriva il giorno stabilito, evitare di portare con sé sigarette, fiammiferi, accendino. Nascondere tutti i portacenere. Può essere di aiuto fumare la sera tutte le sigarette rimaste, così da provocare una temporanea avversione al fumo.

Nelle prime settimane vi saranno momenti di grande difficoltà. Occorre sopportare questi momenti: passeranno.

Per distrarsi, tenersi occupati e fare più moto dell'abituale.

Quando si avverte l'impellenza di fumare, fare alcune respirazioni profonde.

Portare con sé noccioline o altre cose da sgranocchiare, ma cercare di evitare dolciumi. Bere molta acqua e molti succhi di frutta.

Non preoccuparsi se si riuscirà o no a smettere per sempre. Procedere semplicemente conquistando la nuova abitudine giorno per giorno.

Molte persone hanno trovato aiuto in vari trattamenti come ipnosi, agopuntura, yoga ed alcuni medicinali

COME ALLEVARE I CONIGLI

I conigli adulti, specialmente se dello stesso sesso, non possono convivere nella stessa gabbia perchè litigherebbero senz'altro. Maschio e femmina possono vivere insieme solo a scopo riproduttivo. L' ideale è allevarli in gabbie all'aperto, purchè poste in un punto riparato, o in un ripostiglio ben ventilato. Non è possibile invece tenerli in garage – poiché le esalazioni li ucciderebbero -, mentre nelle serre o in casa risentirebbero molto del caldo. I conigli dovrebbero poter disporre, oltre che della loro gabbia, di uno spazio recintato dove correre. Salvo che il recinto non sia particolarmente sicuro, badare che non scappino o che non vengano molestati da cani o gatti.

La gabbia. Deve essere sufficientemente spaziosa da consentire al coniglio di distendersi e di rizzarsi sulle zampe posteriori (1m di lunghezza, 60 cm di larghezza e 50 cm d'altezza). È consigliabile che sia isolata dal terreno, e quindi dall'umidità e dal gelo. Il tetto della gabbia deve avere una pendenza di circa 5 cm, dal davanti verso il dietro, deve essere ricoperto di feltro, e sporgere attorno a tutta la gabbia, formando sul davanti una piccola tettoia di 7-8 cm.

La “zona notte-zona parto” occuperà un terzo della gabbia e verrà isolata da un solido sportello. La gabbia dovrà avere un'apertura in rete metallica di 15 cm circa. Entrambi gli sportelli saranno muniti di chiusura. Assicurarsi che all'interno della gabbia non ci sia nulla che possa ferire il coniglio; la rete metallica infatti va inserita nella cornice dello sportello.

Se il pavimento è leggermente inclinato verso il lato posteriore, dove sia stato posto uno scolo, ciò agevolerà senz'altro i lavori di pulizia della gabbia.

Alimentazione. Dare da mangiare ai conigli due volte al giorno e sempre alla stessa ora. La prima volta regolarsi osservando la quantità di cibo che riescono a mangiare in mezz'ora, quindi mantenere in futuro quello stesso dosaggio. Munire la gabbia di una mangiatoia di terracotta, in cui ogni giorno si metterà sia fieno sia paglia, erba, foglie di cavolo, germogli, lattuga (non troppa), carote, rape e cime di rapa. Non dare mai patate o fagioli ed evitare le margherite ed i ranuncoli. Assicurarsi che le erbe raccolte non siano state di recente spruzzate con insetticidi.

Non nutrire mai un coniglio con erba tagliata, salvo che non sia freschissima (non deve essere stata ammucchiata a fermentare), e comunque in quantità limitata. Molti conigli gradiscono anche gli avanzi della tavola, come qualche mela o bucce di patate, comunque non alimenti cucinati o conditi. Nei negozi per animali si possono trovare prodotti specifici per roditori, per quanto i conigli preferiscano alimenti naturali. Hanno bisogno anche di acqua fresca: a tale scopo, usare una grossa ciotola o un abbeveratoio.

Non ci si meravigli se i conigli mangiano le proprie feci: ciò fa parte di un normale processo digestivo.

La pulizia della gabbia. Rivestire il fondo della gabbia con fogli di giornale su cui si stenderà la paglia, o sabbia o trucioli, lasciando scoperto solo il punto in cui si troverà la mangiatoia. Pulire la gabbia una o due volte la settimana e più di frequente se ci sono i piccoli.

Come prendere in mano un coniglio. Afferrarlo sotto l'addome e rapidamente reggerlo con l'altra mano da sotto. Appoggiarlo al petto sostenendogli testa ed orecchie. Fare movimenti lenti e pacati, perchè gesti o rumori improvvisi lo spaventerebbero, ed in seguito farsi accettare nuovamente sarebbe un problema. Non reggerlo mai per le orecchie: è crudele ed inutile.

I coniglietti. Una femmina partorisce circa 31 giorni dopo l'accoppiamento. Una settimana prima del parto assicurarsi che abbia a disposizione fieno e paglia in abbondanza perchè possa lei stessa prepararsi il nido nel quale metterà anche pelo strappato dal petto. I piccoli nascono ciechi e senza pelo e non lasciano il nido per 2 o 3 settimane: in tale periodo non disturbarli assolutamente. Assicurarsi che la coniglia abbia molto cibo ed acqua mentre allatta. Non allontanare i piccoli dalla madre fino a che non avranno almeno 6 settimane.

MODELLARE LA CARTAPESTA

Modellare la cartapesta è un'arte semplice per la quale occorrono soltanto vecchi giornali, colla bianca e colla da parati. Si possono seguire due metodi: uno si basa sull'uso di strisce di carta, l'altro di un impasto di carta.

La cartapesta viene modellata sopra un'armatura – base o scheletro del modello – che può essere anche molto diversa dalla forma del modello stesso, come per esempio un tubo di cartone, una palla di carta di alluminio o della rete metallica piegata su se stessa.

Volendo seguire il metodo delle strisce, strappare i giornali a strisce e metterle a bagno nella colla da parati preparata con 1 parte di polvere per 10 parti d'acqua. Non usare polveri che contengono fungicidi. Lasciare la carta a bagno per parecchi minuti, poi immergere le strisce in una miscela di colla vinilica e acqua in parti uguali. Attaccare le strisce all'armatura, sovrapponendole l'una all'altra per circa un quarto della larghezza. Lasciare asciugare lo strato per 12 ore, poi applicare lo strato seguente. Tre strati sono il minimo. Se si pensa di colorare il modello, usare strisce ricavate da asciugamani di carta per formare lo strato finale.

I due metodi delle strisce e dell'impasto, possono essere usati insieme per realizzare una semplice maschera.

Gonfiare un pallone da usare come armatura e coprirlo a metà con strati di cartapesta. Poi aggiungere i lineamenti – sopracciglia, naso, orecchie, bocca e mento – modellandoli da un impasto.

Lasciare asciugare la maschera, poi sgonfiare il pallone. Dipingere con tempere acriliche.

martedì 25 gennaio 2011

CREARE CAPPELLI DI CARTA

Per rallegrare una festa di bambini si possono inventare dei cappelli di carta colorata, preparandoli prima della festa oppure lasciando agli ospiti il divertimento di farseli da soli con ritagli di cartone già pronti. Come materiale base usare fogli grandi di cartoncino semirigido colorato.

Per incollare usare il nastro adesivo o biadesivo. Per decorare i cappelli, procurarsi matite, pennarelli, ed una scorta di oggetti vari che si trovano in casa (per esempio, nastri, bottoni, spille, fiori o altre sagome ritagliate nella carta). Come sottogola si può usare dell'elastico, dello spago o un nastro.

Per fare un copricapo indiano ad esempio, infilare una penna in un anello di cartone ondulato.

Per un cappello da clown, tagliare via uno spicchio da un foglio rotondo di carta rigida e congiungere i due raggi, formando un cono.

Decorarlo con stelle ritagliate di vari colori.

EVITARE LA CADUTA DEI CAPELLI

Mediamente un cuoio capelluto sano perde circa 100 capelli al giorno, in base al processo naturale per cui i capelli crescono, cadono e si rinnovano. Un tasso di caduta troppo rapido porta allo sfoltimento della capigliatura o alla calvizie parziale o totale. La perdita può essere temporanea, ed in questo caso un dermatologo può essere in grado di consigliare cosa fare per aiutare i capelli a ricrescere. Al contrario, per la calvizie permanente non esiste purtroppo alcun trattamento risolutivo.
Le possibili cause della perdita temporanea di capelli sono numerose. È molto comune, per esempio, l'insufficienza di proteine dovuta ad una dieta troppo rigida oppure un'anemia da carenza di ferro; talvolta un cambiamento di dieta (con un maggiore apporto di carne, uova, cereali, verdure), accompagnato da somministrazione di vitamina C, può dare buoni risultati.
Altra frequente causa di perdita di capelli è una forte febbre; inoltre le malattie del cuoio capelluto, le radiazioni, alcune terapie farmacologiche, squilibri ormonali, trattamenti chimici dei capelli quali tinture e permanenti.
L'applicazione di bigodini in modo che i capelli siano troppo tirati, le frizioni troppo energiche e le pettinature costrittive ed artefatte possono accelerare la caduta dei capelli; in linea di massima, però, quando queste cause vengono a cessare, i capelli ritornano alle condizioni normali.
La calvizie permanente sia parziale sia totale e lo sfoltimento dei capelli sono ereditari e colpiscono principalmente gli uomini. Nelle donne spesso i capelli si diradano durante la menopausa. Per nascondere la calvizie permanente si possono usare parrucchini o parrucche.
È ormai superato il metodo consistente nel far aderire al cranio una sottile rete con capelli finti e nell'intrecciare questi con quelli naturali rimasti. Ha avuto qualche successo la tecnica dell'autotrapianto, che consiste nell'impianto di capelli della regione parietale ed occipitale non soggetti a miniaturizzazione nella zona soggetta a calvizie.

COME EVITARE ZUFFE TRA CANI

Riuscire ad evitare o far cessare una zuffa tra cani, oltre che possibile, è spesso una necessità. Se si incontra un altro cane ed il nostro è senza guinzaglio, ordinargli “Al passo!”.

Se il nostro cane è al guinzaglio e l'altro mostra aggressività, allontanarsi a passo svelto: non ha senso aspettare che scoppi una rissa.

Molti cani, invece, attaccano e mordono fulmineamente, senza lasciare il tempo di intervenire: se ciò accade, badare anzitutto a non farsi mordere. Quindi non cercare di dividerli con le mani, perchè si verrebbe senz'altro morsicati. Al contrario, cercare di distrarre i due animali facendo baccano, gridando o fischiando. Può inoltre essere molto efficace utilizzare un getto d'acqua diretto verso i due contendenti. Se non si è soli, afferrare contemporaneamente i due cani per il collare o per la collottola, badando a precedere in perfetta sincronia.

Se uno dei due cani ha i denti conficcati nella carne dell'altro, non tentare di separarli, perchè si lacererebbe la ferita; bisognerà invece dare un colpo nel fianco dell'assalitore in modo che lasci la preda liberando la vittima.

Se il nostro cane ha riportato un morso durante una zuffa, rasare il pelo attorno alla ferita e lavare con acqua tiepida in cui sarà sciolto un disinfettante. Se la ferita sembra grave, fasciarla e portare il cane dal veterinario.


COME EVITARE ABBAIAMENTI DEL CANE

Il cane che abbaia se ode uno strano rumore o un passo sconosciuto non va sgridato, me se abbaia senza apparente motivo provoca un disturbo: bisogna cercare quindi di correre presto ai ripari, perché le cattive abitudini si stroncano in giovane età o rischiano di radicarsi per sempre.

Quando il cane comincia ad abbaiare senza apparente motivo, ordinargli semplicemente di tacere. Farlo magari con un “no” molto deciso: l'importante è non si cambi mai la parola usata per un determinato ordine. Se un risoluto “no” non è sufficiente, ripetere il divieto dando contemporaneamente un leggero strattone al collare. Non appena il cane smette di abbaiare sarà bene lodarlo.

Se il cane abbaia incessantemente mentre si è fuori casa, lo si verrà certamente a sapere dai vicini.

In questo caso per evitare denunce, si dovranno adottare sistemi più radicali. Si proverà per esempio a fingere di uscire di casa per poi rientrare all'improvviso qualora il cane abbia iniziato ad abbaiare. A questo punto si sgriderà il cane come spiegato precedentemente, per poi lodarlo non appena avrà smesso.

Per stroncare in un cane l'abitudine all'abbaiata solitaria, insegnargli gradualmente a stare da solo: cominciare facendolo per brevi periodi, magari lasciandogli la radio accesa. In breve tempo aspetterà per periodi sempre più prolungati sdraiato nella sua cuccia e circondato tra i suoi giochi (una palla o un osso).

RIPARARE LA BUCATURA DELLA UNA GOMMA DI UNA BICI

Se la gomma si sgonfia molto lentamente, la prima cosa da controllare è la valvola. Girare la ruota in modo che la valvola sia in alto, togliere il tappo ed immergere la valvola in un bicchiere d'acqua. Se appaiono delle bolle, sostituire la valvola con una di scorta da tenere nella borsa portautensili per riparazioni.

Se l'inconveniente capita per strada, passare con il dito un velo di saliva sulla valvola e guardare se si forma una bollicina. Se la valvola non perde, esaminare la gomma per vedere che cosa può aver provocato la perdita: un chiodo, un pezzo di vetro o altro, e segnare la posizione.

Smontaggio del pneumatico e della camera d'aria. Capovolgere la bicicletta in modo che poggi sulla sella e sul manubrio. Svitare il dado zigrinato che trattiene la valvola e spingerla verso l'interno del cerchione.

Inserire apposite leve tra gomma e cerchione e staccare la gomma; una volta liberato un quarto della gomma, passare due dita sotto il bordo e staccare il resto. Estrarre la camera d'aria, gonfiarla parzialmente ed immergerla in una bacinella d'acqua per cercare il guasto: le bollicine d'aria che si formeranno in corrispondenza del foro permetteranno di individuare esattamente il punto dove intervenire. Asciugare bene la camera d'aria, segnare il punto forato con una matita indelebile. Coprire l'area forata con una delle toppe che servono per la riparazione di fori. Cospargere di talco la toppa per evitare che aderisca alla faccia interna della gomma.

Rimontaggio della camera d'aria e del pneumatico. Per prima cosa, passare le dita all'interno del pneumatico per controllare che non ci siano asperità o sassolini. Se è stato molto danneggiato, sostituirlo appena possibile. Per rimontare la valvola e la camera d'aria, riportare la parte libera della gomma in corrispondenza dell'apertura per la valvola ed inserire la valvola fino in fondo nel foro del cerchione. Riavviare saldamente il dado di fissaggio della valvola e rimettere a posto lo spillo.

Gonfiare parzialmente la camera d'aria e farla passare sotto il bordo del copertone facendo girare la ruota. Poi, spingere il bordo nel cerchione. Se questa operazione risulta difficile, spostare indietro i pollici di 15 cm per parte e spingere con forza la parte già inserita verso il centro del cerchione. Avvicinare piano piano i pollici finchè tutto il bordo rientra nel cerchione. Allentare il dado della valvola, spingerla nel cerchione e farla uscire di nuovo. Serrare il dado e gonfiare la ruota.

COME COLLEGARE I CAVI DELLE BATTERIE DELLE AUTO

Se una batteria non è sufficientemente carica per avviare un motore, un collegamento con la batteria di un'altra macchina può bastare per rimetterlo in moto e consentire così alla batteria di ricaricarsi. Le batterie delle due auto vengono collegate con una coppia di cavi che si posso acquistare in un negozio di autoaccessori e vanno tenuti sempre nel baule per i casi di emergenza.

Parcheggiare la seconda auto in modo che le due batterie possano essere facilmente collegate con i cavi a ponte. Controllare che tutto sia spento nei due veicoli. Controllare che le due macchine non si tocchino, soprattutto se gli impianti di terra dei due veicoli sono di segno differente. Comunque sia la messa a terra, collegare il terminale positivo di una batteria con quello positivo dell'altra e quello negativo con quello negativo. Collegare sempre per primo il negativo e staccarlo per ultimo. I cavi per il collegamento sono muniti di maniglie in plastica a pinza, nere per collegare i terminali negativi, rosse per quelli positivi. Fare il collegamento tra le due auto.

Mettere in moto l'auto di soccorso e, appena il motore gira regolarmente, cercare di mettere in moto l'auto in difficoltà. Aumentare leggermente il numero di giri dell'auto di soccorso. Quando il motore della macchina guasta va in moto, lasciarlo girare e staccare i cavi, prima il positivo poi il negativo.

Alcune auto con accensione elettronica, iniezione elettronica o regolazione computerizzata del motore possono essere danneggiate da uno sbalzo improvviso di tensione dovuto al collegamento e al distacco dei cavi. In questo caso, staccare la batteria ed estrarla dall'auto; poi collegare i cavi in parallelo come sopra e mettere in moto il motore di soccorso per 20 minuti. Questo basterà a ricaricare la batteria.

COME RICLARE GLI AVANZI

Se si intende portare in tavola degli avanzi, è meglio trasformarli sempre in un nuovo piatto. Evitare di riscaldare le pietanza nella loro forma originale, perchè avrebbero un gusto scialbo ed una consistenza sfatta; evitare di combinare gli avanzi più disparati in un unico piatto, ma trasformarne ognuno in una pietanza a parte. Mescolare gli avanzi con ingredienti freschi, erbe odorose e spezie per ravvivare l'aroma dei nuovi piatti.

Usare gli avanzi al più presto possibile, sia per preservare il gusto dei cibi sia per evitare il rischio di deterioramento. Non lasciare le carni nel frigorifero per più di 3 giorni, il pesce per più di 2 e le verdure per più di 5.

Avanzi di carne. Qualche pezzetto di carne andrà benissimo nel sugo per condire la pasta. In quantità maggiori, si potranno tritare gli avanzi e farne polpette, polpettoni, ripieni, mescolandoli se occorre a carne cruda macinata.

Con avanzi abbondanti di carne ben cotta, si può fare una torta in forno. Far appassire in padella due cipolle tritate con una noce di burro o pochi cucchiai di olio, senza farle imbiondire. Aggiungere circa 350 g di avanzi di carne macinati e cuocere con qualche cucchiaiata di brodo, unendo se piace un poco do ketchup e qualche goccia di salsa Worcestershire. Lessare 500 g di patate e ridurle a purea, aggiungendo un fiocco di burro ed un po' di latte. Imburrare una teglia da forno, porre sul fondo uno strato di carne, su questo stendere la purea di patate. Cuocere in forno preriscaldato a 220° per circa 30 minuti, finchè sulle patate non si sarà formata una crosticina dorata. Le dosi sono sufficienti per 4-6 persone.

Avanzi di pollame e di pesce. Si possono utilizzare in molti piatti, dalla paella ad uno spezzatino di pollo, ad una zuppa di pesce. Per un piatto semplicissimo, tagliare carne di pollame a dadini e mescolarla con un trito di uova sode, cetrioli, mele, peperoni rossi o verdi, sedano e ravanelli. Aggiungere qualche cucchiaio di maionese ravvivata da un pizzico di curry o di rafano. Se gli avanzi di pollo non sono sufficienti, basterà aggiungere una scatoletta di tonno.

Mescolare agli avanzi di pesce, qualche gamberetto o altri frutti di mare per un'insalata freddo. Oppure combinarli con una besciamella ed insaporire con poche gocce di cognac: servirà come ripieno di crespelle salate, oppure da spalmare su fette di pane abbrustolite ed imburrate. Per aumentare la quantità di pesce a disposizione, aggiungere tonno o salmone in scatola.

Avanzi di verdure. Le verdure cotte trovano impiego, il giorno dopo nei soufflè e nelle omelette, come pure in un insalata. Si possono inoltre aggiungere ai piatti di carne oppure alle minestre sotto forma di passati.

È consigliabile conservare i liquidi di cottura delle verdure, come pure le bucce, per utilizzarli nelle minestre.

Pane raffermo. Il modo senz'altro più ovvio, anche se non l'unico per riutilizzare il pane avanzato e raffermo è di trasformarlo in pangrattato. Togliere la crosta, far asciugare completamente il pane tenendolo in forno tiepido (120°) per qualche ora. Sbriciolare con un matterello e conservare in un barattolo chiuso. Usare il pangrattato per impanare carne e pesce prima di passarli in padella per friggerli rapidamente al burro oppure in olio abbondante.

La mollica di pane, rosolata nel burro, può anche fare da accompagnamento ad un arrosto di carne.

Il pane avanzato si può usare, inoltre, per preparare un ottimo dolce. Tagliare otto grandi fette di pane bianco, spalmarle di burro, togliere le croste e dividerle in quattro. Ungere una teglia da forno e disporre le fette di pane a strati, con il lato spalmato di burro rivolto in alto. Fra uno strato ed un altro, spargere qualche uvetta ed un pizzico di buccia di limone grattugiata. Sbattere due uova intere con due cucchiai di zucchero, che può anche essere vanigliato se piace. Portare quasi ad ebollizione ½ l di latte ed incorporarlo alle uova mescolando energicamente. Versare questa crema sul pane, filtrandola attraverso un colino. Spargere un altro cucchiaio di zucchero sul composto e lasciare risposare per 15 minuti. Passare in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti

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